L’uso dell’Eritropoietina nel doping sportivo: implicazioni etiche e legali

Arnoldo Corso
6 Min lettura
L'uso dell'Eritropoietina nel doping sportivo: implicazioni etiche e legali

L’uso dell’Eritropoietina nel doping sportivo: implicazioni etiche e legali

L'uso dell'Eritropoietina nel doping sportivo: implicazioni etiche e legali

Introduzione

L’Eritropoietina (EPO) è un ormone prodotto naturalmente dal corpo umano che regola la produzione di globuli rossi. Negli ultimi decenni, l’EPO è diventata una sostanza sempre più popolare tra gli atleti che cercano di migliorare le loro prestazioni sportive. Tuttavia, l’uso di EPO nel doping sportivo è altamente controverso e solleva importanti questioni etiche e legali.

In questo articolo, esploreremo l’uso dell’EPO nel doping sportivo, analizzando le sue implicazioni etiche e legali. Esamineremo anche i dati farmacocinetici e farmacodinamici dell’EPO e forniremo esempi reali di casi di doping sportivo legati a questa sostanza.

Farmacocinetica dell’Eritropoietina

L’EPO è prodotta principalmente dai reni e agisce stimolando la produzione di globuli rossi nel midollo osseo. È una glicoproteina composta da 165 amminoacidi e ha un peso molecolare di circa 30 kDa (Jelkmann, 2011).

L’EPO viene somministrata ai pazienti per trattare l’anemia, ma è anche utilizzata illegalmente dagli atleti per aumentare la loro capacità di trasporto di ossigeno e migliorare le prestazioni sportive. L’EPO viene somministrata per via endovenosa o sottocutanea e ha un’emivita di circa 24 ore (Jelkmann, 2011).

Effetti farmacodinamici dell’Eritropoietina

L’effetto principale dell’EPO è quello di stimolare la produzione di globuli rossi, aumentando così il numero di cellule che trasportano ossigeno nel sangue. Ciò porta ad un aumento della capacità di trasporto di ossigeno e, di conseguenza, ad un miglioramento delle prestazioni sportive.

Tuttavia, l’uso di EPO nel doping sportivo può anche avere effetti collaterali pericolosi per la salute. L’aumento dei globuli rossi può portare ad una maggiore viscosità del sangue, aumentando il rischio di coaguli e di eventi cardiovascolari (Lippi et al., 2010). Inoltre, l’uso prolungato di EPO può causare una soppressione della produzione di EPO endogena, portando ad una dipendenza dalla sostanza per mantenere i livelli di globuli rossi (Jelkmann, 2011).

Implicazioni etiche dell’uso dell’Eritropoietina nel doping sportivo

L’uso di EPO nel doping sportivo solleva importanti questioni etiche. Innanzitutto, l’uso di sostanze dopanti è considerato sleale nei confronti degli atleti che scelgono di non utilizzarle. Ciò crea una competizione ingiusta e mette a rischio la salute degli atleti che si sentono costretti ad utilizzare sostanze illegali per rimanere competitivi.

Inoltre, l’uso di EPO nel doping sportivo può portare ad una percezione distorta delle prestazioni degli atleti. Gli spettatori possono essere ingannati dalle prestazioni artificialmente migliorate degli atleti dopati, portando ad una mancanza di fiducia e credibilità nello sport.

Implicazioni legali dell’uso dell’Eritropoietina nel doping sportivo

L’uso di EPO nel doping sportivo è considerato una violazione delle regole antidoping e può portare a sanzioni disciplinari e squalifiche. Inoltre, l’uso di EPO può essere considerato un reato penale in alcuni paesi, come negli Stati Uniti dove è considerato una violazione della legge federale sulle sostanze controllate (USADA, 2021).

Inoltre, gli atleti che utilizzano EPO possono essere soggetti a responsabilità civile per eventuali danni causati dalla loro partecipazione a competizioni sportive mentre sono sotto l’effetto della sostanza dopante. Ciò può includere danni alla salute di altri atleti o danni finanziari alle organizzazioni sportive.

Esempi reali di casi di doping sportivo legati all’Eritropoietina

Ci sono numerosi casi di doping sportivo legati all’uso di EPO. Uno dei più noti è quello del ciclista Lance Armstrong, che ha ammesso di aver utilizzato EPO durante la sua carriera. Altri atleti famosi che sono stati squalificati per l’uso di EPO includono il maratoneta olimpico Liliya Shobukhova e il nuotatore olimpico Jessica Hardy (WADA, 2021).

Inoltre, l’uso di EPO nel doping sportivo non è limitato agli atleti professionisti. Nel 2019, un giocatore di calcio dilettante in Italia è stato squalificato per 4 anni per aver utilizzato EPO (CONI, 2019). Ciò dimostra che il problema del doping sportivo riguarda anche gli atleti amatoriali e non solo quelli professionisti.

Conclusioni

In conclusione, l’uso dell’EPO nel doping sportivo è un problema serio che solleva importanti questioni etiche e legali. Nonostante i suoi effetti positivi sulle prestazioni sportive, l’uso di EPO può avere conseguenze pericolose per la salute degli atleti e può portare a sanzioni disciplinari e legali.

È importante che gli atleti, le organizzazioni sportive e le autorità competenti lavorino insieme per prevenire l’uso di EPO e di altre sostanze dopanti nello sport. Solo attraverso un approccio rigoroso e collaborativo si può garantire un gioco equo e sicuro per tutti gli atleti.

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